Artrosi eccentrica e concentrica
COS’È L’ARTROSI ECCENTRICA E CONCENTRICA DELLA SPALLA?
L’omartrosi è una patologia degenerativa che progressivamente distrugge il normale rivestimento esterno liscio (cartilagine articolare) dell’osso sia dell’omero che della scapola. La cartilagine è un tessuto regolare e ammortizzante che riveste l’osso in modo da consentire il movimento delle articolazioni. Al contrario del tessuto osseo, la cartilagine non è né innervata né vascolarizzata. Proprio per questo, il movimento avviene senza dolore. Quando la cartilagine degenera, diventa ruvida e progressivamente scompare, lo spazio articolare presente tra le ossa della spalla diminuisce fino a farle toccare. Durante il movimento, le ossa dell’articolazione vanno a contatto l’una contro l’altra generando dolore poiché l’osso al di sotto della cartilagine è innervato. Quando per qualsiasi causa la cartilagine viene persa si parla di artrosi. L’artrosi di solito coinvolge le persone di età superiore ai 50 anni; L’artrosi di spalla può essere ricondotta a due differenti tipologie: l’artrosi concentrica e l’artrosi eccentrica. Per capire questa differenza è necessario analizzare come funziona una spalla. La spalla è costituita da due ossa: l’omero che come forma è assimilabile ad una sfera, e la glena (parte della scapola) assimilabile invece ad una superficie piana. La scarsa congruenza tra queste due superfici determina un’ampia libertà di movimento. In parole povere una sfera su un piano deve essere fermata da qualche vincolo per non rotolare via. I vincoli che determinano la stabilità della spalla sono di due tipi: gli stabilizzatori statici (la capsula articolare e i legamenti) e gli stabilizzatori dinamici (i tendini della cuffia dei rotatori). Lo scopo di queste strutture è quello di mantenere stabile la testa omerale al centro della glena quando il muscolo deltoide, principale esecutore del movimento, si attiva per sollevare la spalla.
Tornando all’artrosi di spalla, quando il consumo avviene per la rottura degli stabilizzatori si parla di artrosi eccentrica, nelle altre cause si parla di artrosi concentrica. La differenza tra le due tipologie di artrosi è importante perché è diverso il tipo di trattamento per la risoluzione del problema.
Sintomatologia
Il sintomo principale dell’ artrosi di spalla è il dolore, inizialmente associato solo alle attività più pesanti. Successivamente può comparire rigidità ossia una perdita di elasticità nel movimento ed è il risultato di due fattori: il primo fattore è legato al dolore in quanto più si sente dolore, più non ci si muove e ci si irrigidisce; il secondo fattore è legato alla formazione di protuberanze ossee chiamate osteofiti. Si tratta di veri e propri ostacoli meccanici che non permettono più di raggiungere i gradi estremi del movimento nel lavarsi o vestirsi ed hanno la funzione di bloccare progressivamente il movimento articolare. I sintomi principali di questa patologia sono il dolore e la perdita del movimento a cui si associa di riflesso il deficit di forza. Con l’aggravamento della patologia artrosica può comparire inoltre un gonfiore dell’articolazione legato al versamento articolare. L’usura cartilaginea infatti produce detriti che devono essere digeriti dal nostro sistema immunitario e provocano l’irritazione della membrana sinoviale che riveste tutte le nostre articolazioni. Tutto questo produce infiammazione e fa comparire dolore anche a riposo specialmente notturno che può anche provocare il risveglio.
Trattamenti
Trattamento conservativo
Inizialmente il trattamento per un problema di artrosi di spalla è conservativo. Si possono raccomandare le seguenti opzioni di trattamento: Riposare o cambiare attività per evitare provocazioni del dolore (specialmente le attività che richiedono l’uso prolungato della spalla al di sopra del volto), recuperare la funzione corretta mediante una rieducazione che coinvolge schiena, cervicale, scapole e spalle. Esercizi di terapia fisica possono migliorare i ROM della spalla. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), possono ridurre l’infiammazione e il dolore. Un aiuto all’artrosi di spalla inoltre può venire dalle infiltrazioni di acido ialuronico o di corticosteroidi nella spalla il cui scopo è quello di lubrificare l’articolazione, nutrire la cartilagine residua e rallentare l’infiammazione e il dolore. L’applicazione locale di ghiaccio per 20-30 minuti due o tre volte al giorno può ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore. Gli integratori alimentari possono contribuire ad alleviare il dolore.
Trattamento chirurgico
Si può prendere in considerazione la chirurgia se il dolore causa disabilità e non è alleviato con opzioni non chirurgiche. Le opzioni di chirurgia di sostituzione includono emiartroplastica, artoprotesi e protesi inversa. Nell’emiartroplastica viene sostituita solo la testa dell’omero da una componente artificiale (artrosi concentrica). Nell’artroprotesi totale della spalla sia la testa dell’omero che la glena vengono sostituiti. Uno spessore di plastica (polietilene) viene inserita nella glenoide mentre una sfera metallica sostituisce la parte superiore dell’omero (artrosi concentrica). Nella protesi inversa (sostituzione inversa della spalla) la sfera di metallo è fissata alla glenoide mentre la parte concava è fissata all’estremità superiore dell’omero. Quest’ultima procedura viene indicata nei pazienti con lesioni massive irreparabili della cuffia dei rotatori (artrosi eccentrica) oppure nelle fratture pluriframmentarie dell’omero prossimale dei pazienti anziani in cui la sintesi non è indicata a causa dell’alto rischio di necrosi avascolare della testa dell’omero.Il decorso post-operatorio di una protesi di spalla è caratterizzato per tutti i tipi di impianto dal mantenimento di un tutore di spalla per circa 1 mese. In questo periodo verrà concessa la libertà di esecuzione di alcuni semplici esercizi per non sviluppare gravi rigidità di spalla.