Disturbi della
deambulazione

COS’È IL DISTURBO DELLA DEAMBULAZIONE?

La deambulazione è data da una successione ciclica di movimenti ritmici e armonici del corpo umano in quello che viene definito ciclo del passo. Per ciclo del passo si intende il periodo che intercorre tra due appoggi successivi dello stesso piede sul terreno L’alterazione della deambulazione o il suo disturbo, è definito claudicazione o zoppia. Esistono differenti tipi di zoppia: zoppia di caduta o anserina, in caso di displasia dell’anca o di insufficienza dei mm. glutei che causa l’inclinazione del bacino dal lato opposto a quello dell’arto di carico (fenomeno di Trendeleburg); zoppia di fuga, quando un arto è dolorante e il paziente cerca di mantenere il minor tempo possibile l’appoggio su di esso; andatura spastica, ossia un'andatura rigida con trascinamento del piede causata da ipertono unilaterale dei muscoli della gamba per lesione del 1° motoneurone; andatura propulsiva, caratterizzata da postura rigida e curva in avanti, tipica del M. di Parkinson in fase avanzata; deambulazione atassica, caratterizzata da andatura instabile, scoordinata; deambulazione con caduta del tronco dal lato dell’arto ipometrico; deambulazione a steppage per paralisi o ipostenia dei muscoli pretibiali e peronieri e deficit della dorsiflessione; claudicatio intermittens, nei soggetti affetti da arteriopatia obliterante degli arti inferiori, caratterizzata da dolore al polpaccio durante la deambulazione che si allevia con il riposo; andatura falciante, tipica dei soggetti con emiparesi dovuta a ictus ischemico.

 
 

Sintomatologia

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Il dolore è il peggior nemico della postura; in condizioni fisiologiche, non esiste volontarietà nel cammino se non nel suo avvio, nelle variazioni di percorso o nella decisione di arrestarsi. Tutti i movimenti avvengono in maniera automatica, mentre in caso di dolore o patologie, una delle fasi del passo è alterata e si realizzano schemi di movimento e di reclutamento muscolare diversi o soluzioni posturali, allo scopo di compensare il deficit. Solitamente il dolore insorge durante la deambulazione e si placa col riposo. In caso di importante differenza di lunghezza degli arti inferiori, avremo una evidente zoppia che può provocare difficoltà nella deambulazione e la corsa nonché fratture agli arti in caso di cadute.

 

Trattamenti

 

Trattamento conservativo

Il trattamento iniziale è sempre conservativo e varia in base all’eziologia (neurologica, muscolare, vascolare, ossea o articolare) e alla gravità del quadro clinico. È molto importante una rieducazione allo schema del passo associata a ginnastica propriocettiva, rieducazione neuromotoria ed una rieducazione posturale globale. Può essere utile la somministrazione di antinfiammatori per alleviare il dolore. In caso di zoppia determinata da eterometria degli arti inferiori, è possibile utilizzare un rialzo interno o esterno alla scarpa per migliorare la camminata e la corsa ed alleviare l’eventuale dolore alla schiena che può manifestarsi in seguito all’eterometria.

Trattamento chirurgico

In caso di fallimento del trattamento conservativo o per correggere una specifica causa che determina un disturbo della deambulazione, si può intervenire chirurgicamente. Nei bambini in crescita è possibile equalizzare le lunghezze delle gambe (se l’eterometria è > 3 cm) eseguendo l’intervento chirurgico di epifisiodesi che consiste nel posizionare placche e viti ai lati della cartilagine di accrescimento dell’osso più lungo; questo rallenterà o bloccherà la sua crescita. Una volta che la gamba più corta ha raggiunto l’altra, la placca e le viti vengono rimosse. Un'altra opzione chirurgica consente di allungare l’arto più corto. Viene ancorato all’osso un fissatore esterno che nel tempo viene meccanicamente allungato (fissatore di Ilizarov).

 

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