Anca a scatto
COS’È L’ANCA A SCATTO?
Si tratta di una condizione morbosa caratterizzata, come si evince dal nome stesso, dalla sensazione di scatto accompagnata spesso da un vero e proprio rumore percepito dal paziente o anche da persona vicina, durante la deambulazione o se si fanno particolari movimenti dell’anca (rotatori o alzarsi da seduti ad esempio). Lo scatto è provocato dal movimento di un muscolo o tendine non dolente ed è innocuo anche se a lungo andare l’anca a scatto porta ad un'infiammazione delle borse trocanteriche ed a dolore.
Sintomatologia
Esistono due tipi di anca a scatto, in base alla localizzazione della struttura coinvolta: interna ed esterna. Presentano la medesima sintomatologia ma l’anca a scatto esterna è quella che si verifica con più frequenza ed è causata dallo scivolamento della bendelletta ileo tibiale ispessita posteriormente sul grande trocantere determinando uno schiocco associato a dolore. Anche la borsa trocanterica che si trova tra la banda ileo-tibiale e l’inserzione ossea del medio gluteo e del vasto laterale può infiammarsi come conseguenza del continuo sfregamento e creare dolore. L’anca a scatto interna può essere dovuta sia al tendine del retto femorale sia ad un anomalo scorrimento del tendine del muscolo Ileopsoas sopra la capsula articolare e la testa del femore che produce uno schiocco facilmente udibile associato a dolore. Lo scatto avviene principalmente nei movimenti di flesso-estensione dell’anca.
Trattamenti
Trattamento conservativo
Il trattamento conservativo prevede inizialmente un periodo di riposo mentre in una seconda fase include un programma fisioterapico incentrato sullo stretching e finalizzato ad allungare le strutture che scattano: una volta detese, anche lo scatto si risolverà. Gli esercizi di stretching della fascia lata sono dunque indicati nelle forme esterne mentre quelli di stretching dell’ ileopsoas sono indicati nelle forme interne. In caso di borsite associata, riposo, ghiaccio e FANS permetteranno di alleviare i sintomi.
Trattamento chirurgico
Solo eccezionalmente si ricorre alla chirurgia per sopprimere uno scatto refrattario ad ogni terapia incruenta: in questo caso la detensione del tendine o della fascia troppo contratta permette di eliminare il disturbo. Nelle rare forme intra-articolari l'indicazione è sempre chirurgica: l’artroscopia oggi permette di rimuovere la maggior parte dei corpi mobili in modo veramente mini-invasivo. Solo pochissimi casi richiedono ancora un intervento chirurgico tradizionale